Girando l’Italia per lavoro mi sono ritrovato, per via di un imprevisto, a soggiornare a Otranto, dove ho trascorso qualche giorno libero dagli impegni, in attesa che la situazione lavorativa si sbloccasse.

Una piacevole sorpresa

In molti mi avevano parlato della Puglia come una regione da visitare e tutti me l’avevano descritta come un luogo dove ingredienti quali mare, natura, storia, cultura e tradizione si mescolavano in modo perfettamente equilibrato.

Seppure convinto di quanto raccontatomi ho iniziato il mio soggiorno considerandolo una sorta di vacanza forzata, con lo spirito di chi deve modificare controvoglia un piano prestabilito nei minimi dettagli; il mio stato d’animo, influenzato dall’imprevisto lavorativo, era di malumore e di rifiuto di tutto ciò che mi stava intorno.

Dopo poche ore, però, il gradevole sole primaverile e il maestoso castello all’ingresso del borgo, mi hanno spronato e fatto partire alla ricerca di informazioni sul luogo in cui mi trovavo.

Qui di seguito vi illustro le mie scoperte, di quei giorni e successive (sono tornato alcune volte), e se possibile vorrei darvi qualche idea su cosa fare qui qualora decideste di venire a passare qualche giorno in questa cittadina.

Per una vacanza autentica, il mio consiglio è quello di scegliere un soggiorno in una delle tante masserie nei dintorni di Otranto. Qui potrete coniugare la campagna e il mare non distante per una vacanza di vero relax.

A est! A est!

Otranto, tra le altre cose, ha anche una caratteristica geografica particolare, una cosa che è sempre stata sotto i nostri occhi ma per uno scherzo dell’ottica (e della cartografia) in pochi avranno notato: Otranto è il comune più orientale d’Italia.

Affacciata sul canale che porta il suo nome, la cittadina salentina gode di un clima tipicamente mediterraneo, cosa che ne rende piacevole la visita tanto nelle estati, mai troppo calde, che negli inverni miti, con temperature minime ben sopra lo zero.

Qui se avete la volontà di alzarvi presto la mattina anche in vacanza, potrete godere di albe spettacolari e di rilassanti bagni mattutini, ottimi per prepararvi a giornate mai frenetiche, ma ricche di attività interessanti.

Tanta storia, tante storie

La cittadina ha origini antichissime. Queste terre infatti erano abitate già nel neolitico, come testimonia la Grotta dei Cervi, un po’ più a sud, che rappresenta il complesso pittorico neolitico più grande d’Europa.

Dopo essere stata parte della Magna Grecia, la cittadina fu conquistata dai Romani che ne fecero una importante città marinara.

Nel medioevo fu centro bizantino e gotico, poi normanno, svevo, angioino e aragonese; ciascuna delle epoche è testimoniata dai monumenti e dalle architetture che ancora sono visibili e visitabili, come la Cattedrale dell’Annunziata, di epoca normanna, e il maestoso castello Aragonese, proprio all’ingresso del paese.

Nella cattedrale è presente il più grande mosaico a pavimento d’Europa, realizzato da Pantaleone e raffigurante un enorme Albero della Vita.

Di epoca antecedente chiese e cripte e catacombe, scavate nella roccia della vicina Valle delle Memorie e della Collina di San Giovanni, da cui resto affascinato ogni volta che mi ci reco.

Intorno al 1500 la città fu espugnata da Maometto II e saccheggiata. Dopo la distruzione operata dalle armate turche, la città risorse e memore dello scacco subito rinforzò le proprie difese, cosa che le permise di resistere agli assedi dei veneziani e degli Ottomani degli anni seguenti.

La storia più recente non ha lasciato grandi vestigia, ma i monumenti presenti sono sufficienti a riempire le vostre giornate.

Mare e natura

Non potete venire a Otranto e non spendere qualche ora in una delle stupende spiagge delle vicinanze.

Su tutte io raccomando la Baia dei Turchi, a nord della cittadina, che porta questo nome perché qui sarebbero sbarcati i Turchi che saccheggiarono la città. Ci arrivate passando per la pineta che sorge alle spalle e vi trovate sabbia finissima e l’acqua limpida come il cristallo. Se avete figli piccoli questo è il luogo ideale, con il fondala che digrada dolcemente e l’acqua che resta bassa anche a parecchi metri dalla riva.

Subito dietro alla Baia ci sono i laghi Alimini, il grande, salato, e il piccolo, di acqua dolce. Non sono balneabili, ma valgono una visita perché sono l’habitat naturale di fenicotteri, cicogne bianche, gru ed anche cigni. Tra la flora, se siete fortunati, potrete osservare la rarissima orchidea di palude.

Non solo l’occhio vuole la sua parte

Non si vive di sola storia e natura: approfittate della ricca gastronomia locale per ricaricarvi dopo le escursioni?

Dopo una colazione a base di “pasticciotti”, per il pranzo e la cena non posso che raccomandarvi i piatti a base di ricci di mare; poi seppie, calamari, vongole e cozze…

Primo piatto tradizionale sono le orecchiette, che qui vi serviranno con sugo di pomodoro fresco e ricotta, mentre per il secondo io vado di solito sulla carne di cavallo cotta al sugo, o sui “turcinieddi”, realizzati con frattaglie di agnello e capretto. Non disdegno comunque un buon “purpu alla pignata”, il polpo in casseruola, che come qui non fanno da nessun’altra parte.

Chiudete il pranzo, o la cena, con un gustoso caffè salentino: un espresso con aggiunta di latte di mandorla e ghiaccio.